Come è ormai noto a tutto il popolo di massofisioterapisti, in data 01/08/2019, si sarebbe dovuto svolgere, presso la sede storica del Ministero della Salute, l’ennesimo incontro tra Associazioni di categoria e non, ed il presidente dell’ordine TSRM, avente come oggetto, lo stesso proposto per la seduta del 12/07/19. In quella occasione sembrava ormai che tutti fossero d’accordo sui percorsi di attuazione, sulle tempistiche, ed ogni cosa lasciasse presagire l’emanazione del decreto attuativo entro la fine di Luglio, in base a quanto indicato dagli stessi funzionari del Ministero. Si sarebbe dovuto aspettare un comunicato ufficiale da parte dell’ Ordine TSRM, prima della firma del Ministro Giulia Grillo del decreto attuativo. Non solo ciò non è mai avvenuto, contravvenendo di fatto agli accordi presi ma, improvvisamente, son comparsi sulla scena i primi “distinguo”, le prime “virgole”, i primi “ma”, le prime interpretazioni e i primi testi introduttivi al decreto, fortemente voluti da “qualcuno”. Della necessità di un testo introduttivo, non si era minimamente accennato nella seduta del 12/07/19. Sì, avete capito bene! L’importante non è scrivere un testo, che rispecchi quanto esplicitamente indicato dalla norma primaria, cosí come dovrebbe avvenire, ma sottolineare in qualche modo che: quella del Massofisioterapista non è una professione sanitaria, e che questi “soggetti” non hanno i titoli per poterne esercitare una.
Questa la condizione obbligatoria imposta da “qualcuno”. Si è pertanto proceduto in questa direzione proponendo alle associazioni testi, mai forniti per iscritto, ma solo raccontati telefonicamente e puntualmente modificati in base all’interlocutore, nonostante le associazioni avessero fatto espressa richiesta, che venisse fornito loro un testo, in modo da formulare le opportune considerazioni. In alternativa, le stesse hanno proposto che i testi venissero consegnati a due senatori della Repubblica, a garanzia e tutela che le operazioni potessero avvenire in maniera trasparente. Ma anche in questo caso le richieste della categoria non sono state prese in considerazione. Per correttezza diremo che a seguito di tutto ciò si sono effettivamente succeduti incontri tra funzionari ed esponenti politici, ma, anche in questo caso i testi sono stati brevemente visionati e mai consegnati.
Le associazioni pertanto hanno provveduto a mezzo mail a specificare quanto segue. (Per correttezza e dovere di informazione proponiamo qui il testo integrale della mail inviata al Ministero della Salute, a seguito della convocazione all’incontro del 1/08/19.)
Oggetto : incontro giorno 1 agosto 2019, come da vs convocazione del 29/7/2019 recante l’oggetto “Decreto ministeriale di attuazione dell’articolo 1 comma 538 della legge 30 dicembre 2018 n.145”
Pregiatissimo Direttore,
riscontriamo la Vs convocazione per il giorno 1 Agosto, per un ulteriore incontro relativo al Decreto ministeriale di attuazione dell’articolo 1 comma 538 della legge 30 dicembre 2018 n.145 per l’istituzione degli elenchi speciali ad esaurimento, alla presenza di tutte le parti.
L’oggetto appare perfettamente analogo a quello indicato nella convocazione dell’ultimo incontro del 12 Luglio, al quale abbiamo debitamente partecipato, se pur ci sembra ragionevole supporre, che questa volta si tratterebbe di un incontro per giungere alla formulazione finale, da sottoporre alla firma del Ministro della Salute in carica.
Non possiamo che ringraziare Lei, il Suo staff e i funzionari ministeriali, per aver tentato fino all’ultimo di mediare le istanze delle parti, per giungere auspicabilmente ad una convergenza, che possa contare sul consenso stabile di tutti, inclusa la Federazione nazionale egli Ordini dei TSRM e PSTRP, e che apra un nuovo corso, all’insegna del rispetto reciproco, della collaborazione – ognuno nei propri ambiti di competenza – e del lavoro in equipe.
Questo sarebbe il terreno ideale su cui poggiare le basi di un sistema “salute” efficace ed efficiente, che ponga il paziente al centro di ogni valutazione.
Pur tuttavia, se questo sembrava fosse lo spirito che ci avrebbe accompagnato dall’incontro del 12 luglio, fino al tanto atteso rilascio del decreto in oggetto, in realtà le vicende occorse a seguito di quell’incontro, di esemplare dialogo e lungimiranza, hanno contaminato il terreno e ripristinato un clima teso tra le parti. Come quanto da Voi richiesto, siamo rimasti in attesa di un comunicato ufficiale, che sarebbe dovuto pervenire entro un paio di giorni, cosa mai avvenuta.
In conseguenza a ciò noi associazioni abbiamo provveduto a chiarire più volte formalmente quella che è sempre stata la nostra posizione: “il decreto attuativo in oggetto dovrà attenersi strettamente alla norma primaria in ogni sua formulazione”.
Il tema è la tutela del diritto a lavoro ed alla dignità professionale dei massofisioterapisti per quello che ci riguarda direttamente – i quali hanno titoli sanitari abilitanti, ma che non avendo formalmente oggi i requisiti posti per l’accesso agli albi professionali di cui alla Legge 3/2018, rischiano di incorrere nel reato di abuso della professione sanitaria.
La necessità da voi avanzata di una eventuale premessa o inciso o appendice o altra formulazione all’interno del decreto in oggetto, laddove connoti , delimiti, limiti o estenda quanto previsto dal testo formale della Legge 145/2018, sarebbe impropria e inaccettabile.
Delle diverse formulazioni in tal senso che ci sono giunte solo verbalmente telefonicamente, nonostante avessimo fatto esplicita richiesta di avere un testo scritto di riferimento in modo da poterlo valutare, in queste due settimane, tutte da noi rigettate, l’unica che ha caratteristica di coerenza e conformità alla norma, e che pertanto riscontrerebbe il nostro consenso, è la formulazione della Sen. Elisa Pirro, da intendersi quale introduttiva a tutti gli elenchi speciali che andrete ad istituire, e che riportiamo qui di seguito :
“TENUTO CONTO che le disposizioni di cui al comma 4-bis dell’art. 4 della legge 26 febbraio 1999, n. 42, introdotto dall’art. 1, comma 537, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, si riferiscono ai soggetti che non possono essere inseriti negli albi delle professioni sanitarie ma che possono continuare a svolgere le attivita’ professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento, purche’ si iscrivano, entro il 31 dicembre 2019 negli elenchi speciali ad esaurimento, per essi esclusivamente istituiti, ferma restando la possibilita’ di avvalersi delle procedure per il riconoscimento dell’equivalenza dei titoli del pregresso ordinamento alle lauree delle professioni sanitarie di cui alla legge 1° febbraio 2006, n. 43. Tale iscrizione non produce, per il possessore del titolo, alcun effetto sulla posizione funzionale rivestita e sulle mansioni esercitate, in ragione del titolo, nei rapporti di lavoro dipendente gia’ instaurati alla data di entrata in vigore della legge 145/2018”.
Considerato che, nella tutela degli interessi legittimi dei nostri assistiti, riteniamo di aver ampiamente esplicitato la nostra posizione , diamo qui formalmente il nostro assenso ad una eventuale formulazione introduttiva al decreto – benchè non ne ravvediamo la necessità, vista la compiutezza della norma di riferimento – solo ed esclusivamente se coincidente con il testo sopra riportato, così come elaborato dalla Sen. Pirro, in quanto formalmente conforme a quanto disposto nella norma primaria,
Tutto ciò premesso, la nostra associazione, consultato il proprio consiglio direttivo, ha deliberato che non ritiene opportuno partecipare all’incontro in oggetto . Diffidiamo inoltre altre organizzazioni di rappresentanza ad agire in nome e per conto dei nostri iscritti.
Siamo certi che disponiate di tutti gli elementi necessari per giungere ad un testo del decreto che si ispiri e dia esecuzione a quanto disposto dal legislatore, in assoluta coerenza e conformità alla norma 145/2018.
Ringraziamo per il vostro operato e cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.”
Le domande che a questo punto della storia tutti si fanno sono:
Quali poteri forti spingono a voler negare l’evidenza e a non voler applicare coerentemente la norma?
Cosa si cela dietro questi continui ed ormai inutili tentativi di voler lasciar fuori in tutti i modi dall’ambito sanitario i massofisioterapisti post 99?
Siamo certi che qualcuno si sia già attivato con indagini specifiche per portare alla luce tutto il sommerso.
Solo il Ministro della Salute può prendere una decisione: emanare il decreto secondo i dettami della legge o emanare un “qualcos’altro”, che porti il dettame fuori dalla stessa, assumendosene la responsabilità.
Certamente farebbe specie se la politica, che ha voluto fortemente trovare una soluzione al problema, la vanifichi cedendo alle pressioni dei poteri forti. Ciò non renderebbe merito nemmeno all’innegabile impegno profuso dai funzionari ministeriale nel tentativo di mediare e trovare una sintesi condivisa dalle parti.
Di fronte a questa sciagurata evenienza, con un impatto sociale enorme, le Associazioni non sono intenzionate ad aspettare impassibili, consapevoli di essere dalla parte del giusto e della legalità e di chiedere nulla di più del rispetto puntuale della norma.
Mentre siamo qui a scrivere si continuano a proporre alternative di testi o premesse , nel tentativo di poter scaricare la responsabilità, probabilmente sulle Associazioni. Ormai la nostra linea la conoscete. Buon lavoro a tutti!